Da lui
Per Antonio, il dialogo come messaggio d’amore e nonviolenza era l’unica risposta accettabile a qualsiasi forma di cattiveria, prevaricazione o prepotenza. Una propensione a costruire nel quotidiano sentieri di pace e sperimentare una bontà che passasse dalle parole prima ancora che dalle azioni per trasformare i conflitti e gli errori in opportunità di crescita. Portava il messaggio cristiano nell’abbraccio che donava al compagno colpevole di una “monelleria” per guidarlo in una direzione propositiva di perdono e miglioramento.