Fondazione Augurusa riscrive le regole del mercato del lavoro

Nascono i primi Social Impact Manager d’Italia: la strategia della Fondazione Augurusa per formare i leader del domani

Un incredibile successo dalla risonanza nazionale per il Corso gratuito di Alta Formazione Social Impact Manager della Fondazione Antonio Emanuele Augurusa, co-organizzato con Randstad e con il Movimento Giovani dell’UCID, che termina la prima edizione con il plauso e l’entusiasmo degli innumerevoli partner che l’hanno accompagnata lungo il percorso riconoscendolo come un modello virtuoso di formazione gratuita, inclusiva e orientata all’innovazione sociale – in collaborazione con Università LUMSA, Osservatorio ESG Ability della Sapienza Università di Roma, Università Europea di Roma; con il patrocinio di Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e il Lavoro della CEI, Unioncamere, Federmanager Giovani, Università Mercatorum; con eventi patrocinati dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla Regione Calabria. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il fondamentale contributo dell’Agenzia per il Lavoro Randstad, che ha supportato sin dal primo giorno lo sviluppo di un progetto visionario scommettendo su una figura professionale strategica per il futuro del Paese. «La nascita dei primi Social Impact Manager rappresenta un traguardo di cui siamo profondamente orgogliosi – dichiara Marco Ceresa, Group CEO Randstad – Questa iniziativa, resa possibile dalla preziosa collaborazione tra Randstad, la Fondazione Augurusa e i giovani imprenditori dell’UCID, intende formare leader capaci di coniugare competenze manageriali e sensibilità verso l’impatto sociale».

E’ Renato Loiero – Consigliere Economico del Presidente del Consiglio e Presidente del Board of Trustees della Fondazione Augurusa a delineare con precisione il profilo professionale del SIM: «Il ”mestiere” del Social Impact Manager è racchiuso in sei funzioni: la definizione della strategia di impatto sociale, l’identificazione delle aree di intervento, l’implementazione dei progetti sociali all’interno dell’organizzazione che creano valore per la comunità, la misurazione e la valutazione dell’impatto con la definizione degli indicatori di performance, la comunicazione dell’impatto sociale e da ultimo la collaborazione con i diversi attori, interni ed esterni all’organizzazione, che con essa interagiscono per massimizzare l’impatto sociale delle attività». Il Social Impact Manager segna dunque una nuova pagina nel modo di fare e intendere la responsabilità sociale. «E’ una figura che si rende sempre più indispensabile» sottolinea Benedetto Delle Site, Presidente UCID Giovani Nazionale «Le nostre imprese hanno bisogno di integrare l’impatto sociale nella strutturazione delle proprie attività, guardando oltre il profitto nella direzione del bene comune». I 27 studenti, che dal 10 Marzo hanno raggiunto la Calabria per prendere parte al percorso da tutte le regioni italiane e dall’estero, sono ora pronti a fare il loro ingresso nel mercato del lavoro per i settori non-profit, aziendale e della Pubblica Amministrazione come professionisti dell’impatto sociale.